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VIAGGIO NEL POLO CHE SI SCIOGLIE. Ultima tappa alla King William Island

VIAGGIO NEL POLO CHE SI SCIOGLIE. Ultima tappa alla King William Island
Tra gli Inuit che provano a convivere con il loro nuovo nemico, il caldo

 

Ritorno dalla terra del grande nulla (1.300 chilometri su un turboelica)

GJOA HAVE (Passaggio a Nordovest, Canada) – Nient’altro che rocce, neve e vento, sparsi su un mare grigio e senza misura. Un arcipelago grande come mezza Europa, piatto come un obitorio, graffiato dall’artiglio di ghiacciai scomparsi, inciso per centinaia di chilometri da indecifrabili striature che la neve riempie tessendo bianche ragnatele. Traiettorie simili a stelle filanti, come se la terra portasse incisi antichi segni celesti. Ecco il labirinto dove è caduto l’ultimo sigillo, l’ultimo segreto del Passaggio a Nordovest.
Qui, nella baia davanti al villaggio di Gjoa Haven nella King William Island, esattamente 105 anni fa, a metà settembre, gli Inuit cacciatori di orsi videro attraccare gli uomini che avevano trovato la strada giusta. I primi stranieri dopo i vichinghi. Roald Amundsen con la sua barca di pochi metri e sei uomini d’equipaggio. Ed è qui, nell’altro Capo Horn, nel luogo cercato inutilmente per secoli e che ha tolto il sonno a Giovanni e Sabastiano Caboto, Henry Hudson, Edward Parry e altri, che si chiude la nostra esplorazione attorno al Polo, circumnavigabile per la prima volta dopo centomila anni.

Nel varco di Bering tra Asia e Americhe abbiamo visto il passaggio a Nordest e quello a Nordovest confluire una tempesta di correnti come cento Mississippi. Sulla costa Nord dei balenieri alascani ci siamo affacciati sulla finestra più impressionante che il nuovo clima ha aperto nella banchisa, una fuga dei ghiacci di trecento miglia verso Settentrione. Ora, dopo gli stretti e il mare aperto, tocchiamo il fondo del labirinto.
L’Artico è peggio del Sahara, dà una più terribile rappresentazione del nulla, specie in questa stagione in cui muoiono la luce e i colori. Dopo le prime deboli nevicate sui licheni, le isole, in controluce, paiono macchie iridescenti di nafta in un mare traslucido come zinco, increspato qua e là da zampate di vento.

La terraferma è un puro miraggio, non ha più consistenza dell’ombra di una nuvola sul mare. L’occhio
non ha niente cui aggrapparsi, e vano sarebbe cercare promontori e falesie come in Bretagna, Irlanda e Scandinavia. La Terra è un ammasso di brandelli stinti, pezzi di biancheria a mollo nella candeggina.

Il nulla comincia molto lontano, nei territori canadesi
del Nordovest, con l’aereo che sorvola un arcipelago di graniti neri affioranti, laghi e foreste, immerso nella pioggia e nella foschia come in un fondale marino. È un cargo con una sezione passeggeri di appena sedici poltrone, così spartano che per fare la pipì in volo i piloti devono attraversare il vano bagagli e raggiungere
la coda del velivolo attraverso una porticina che li obbliga a mettersi quasi carponi.

Il turboelica s’infila in un sandwich tra due strati di nubi; dal finestrino ne seguo la posizione in basso, attraverso l’ombra iridescente appoggiata sul dorso della bambagia. Siamo in nove passeggeri per un viaggio di milletrecento chilometri, come da Milano a Tunisi, e con sotto il niente. Non un paese, non una montagna, non una strada. Lo stato del Nunavut è così, non riesci a prenderne le misure. Contiene
due fusi orari, va dai confini dell’Alaska alle porte dell’Atlantico dove si forma la corrente del Labrador, e quando arriva il gelo le sue isole diventano un’unica,
compatta distesa continentale.

Faccio conoscenza con i primi indigeni; sono una via di mezzo tra il cinese e il pellerossa. Una giovane allatta il suo cucciolo sul sedile accanto e parla così piano che
devo avvicinarmi in modo imbarazzante per capire. Agli Inuit devi parlare a bassa voce, se no si spaventano. Chiedo al comandante Bobby Smith cosa significa volare con questi trabiccoli negli spazi artici. "La stagione peggiore è questa. Arrivano tempeste improvvise, le previsioni sono difficili. Si vola bene o in piena estate o nel cuore dell’inverno".

Atterriamo con vento laterale, l’aereo balla, le rocce di Gjoa Haven sono incrostate qua e là di neve fresca. L’aeroporto è una casetta sollevata da terra su zampette di legno, come uno scarabeo, gli addetti al rifornimento dell’aereo aspettano piegati nelle raffiche, intabarrati in tute pesanti. Le antenne paraboliche
puntano verso il basso, segno che siamo molto in alto sul Pianeta Terra. Il paese è a un chilometro appena, ma nessuno fa volentieri la strada a piedi per via degli orsi bianchi. Tempo fa, su una strada simile delle Isole Svalbard una donna che s’era messa a camminare verso l’aeroporto non è mai arrivata a destinazione.

Mi avvertono subito: qui non si muore, si scompare. Un mese fa due canoisti sono partiti verso il Passaggio a Nordovest e non sono mai tornati. "Avevamo detto state attenti – racconta una giovane di nome Catherine qui in trasferta da otto mesi – gli orsi sono affamati per via del ghiaccio che si ritira, ma loro hanno risposto che gli orsi non si sarebbero curati di loro". Invece l’orso affamato va dove vuole, non per niente lo chiamano Pitsulertaq, che vuol dire "il grande viaggiatore". Orsi americani continuano a passare lo Stretto di Bering su pezzi di ghiaccio, ignorando correnti e cortine di ferro.

Il paese, duemila anime, è un accampamento di prefabbricati con in mezzo una casermetta con mensa, l’albergo Amundsen, dove trovo posto accanto alla lavanderia. Niente internet, niente "room service", ed è meglio così. Meglio non avere filtri tra te e il Polo che scivola verso la notte.

Scendo verso il mare, per poco non inciampo su un cane appiattito nella brughiera. Un micidiale cane da slitta, occhi azzurri e mascelle come tenaglie. Prendo una paura bestia, ma lui è legato e scodinzola. Sento abbaiare intorno, mi accorgo che il paese è circondato di cani legati nella brughiera. Decine di cani. Non hanno ripari, e così ognuno s’è scavato un buco per ripararsi dal freddo. I cani del Polo hanno un rapporto simbiotico con l’uomo, anche se è uno sconosciuto. Si aspettano cibo e una carezza, si mettono subito a pancia all’aria.

Un bambino esce di casa, spara in aria con un fucile-giocattolo, viene a chiedere come mi chiamo e mi porge una palla di neve perché la lanci lontano. I bambini Inuit sono tra i più felici del Pianeta. Sempre liberi, senza regole. A metterli in riga basta una natura feroce.

Il vento porta suono di tamburi, nella sala-riunioni c’è una festa per l’arrivo di una piccola nave russa, la "Akademik Loffe", che vedo alla fonda un po’ fuori dalla baia. C’è mezzo paese, l’arrivo di una nave qui è sempre un evento. Due Inuit picchiano su una pelle di fegato di foca, tirata su un cerchio di legno. Il suono è cupo, il canto che l’accompagna ricorda le nenie dei pellirosse del Nord. È lì che apprendo il bollettino dello sfacelo.

Cinquecento chilometri a Nord, un pezzo di ghiaccio grande come Manhattan si è staccato dall’isola di Ellesmere e naviga in rotta di collisione con altre isole. Una fetta del ghiacciaio Markham è letteralmente sparita in mare, in pochi giorni, senza lasciare traccia. Il Serson ha "varato" nell’Artico un’isola di 47 miglia quadrate. Lo stesso con il Ward Hunt, uno dei più grandi della Terra, che ha consegnato al mare un’altra gigantesca zattera bianca e s’è talmente fessurato che ci si aspetta una sua rapida disintegrazione. Paradossale: proprio ciò che ha aperto la strada del Polo rende pericolosa la navigazione.

All’inizio trovo solo conferme. Peter Irniq, l’anziano più autorevole di Gjoa Haven ripete quanto ha già riferito al governo di Ottawa. "In nessun altro posto al mondo il riscaldamento globale ha picchiato così duro… Gli Inuit sono una delle ultime culture di caccia della Terra e le loro abitudini sono sconvolte. Temporali in pieno inverno, buriane in estate e ghiaccio che gela sempre più tardi". Jerry Arqviq: "In passato nessuno mai veniva colto di sorpresa dal tempo. Oggi quando vado a caccia sono obbligato a portarmi scorte di cibo e carburante, perché non si sa mai. I nostri vecchi uscivano in mare aperto perché c’erano periodi lunghi di tempo stabile. Oggi nulla è garantito".

Trovo anziani che discutono animatamente, ma a voce così bassa che sembrano comparse di un film muto. Parla con i vecchi, mi ha detto Ararad Katchikian, un formidabile armeno che allena cani da slitta sulle Alpi e conosce l’Artico come pochi. I vecchi hanno la memoria, gli scienziati no. "Per questo puoi avere sorprese", mi ha avvertito. Sì, perché alla faccia dell’effetto serra, qui d’inverno arriva ancora un mare
di neve, con temperature anche di meno sessanta nello Yukon. E poi in Islanda, in Patagonia, in California e nel Sud dell’Alaska ci sono ghiacciai che crescono, ma nessuno ne parla.

Difatti la sorpresa arriva. C’è un vecchio che è una foresta di rughe, può avere anche novant’anni e scatarra come un minatore con la silicosi. Si presenta come Harry, dice: "My grandfather of grandfather of grandfather…", il nonno del nonno del nonno…, e sembra che scavi a mani nude per cercare qualcosa nel profondo del tempo. "I miei antenati hanno visto estati calde come questa, con gli orsi che non avevano da mangiare… Qallunaag… è arrivato in una stagione come questa, perché il Grande Passaggio era diventato navigabile…".

Qallunaag? Qui vuol dire "lo straniero", ma prima, tanto tempo fa, voleva dire il vichingo, l’uomo barbuto che sbarcò dai drakkar dopo aver toccato la Groenlandia. Qallunaag: letteralmente "l’uomo dalle folte sopracciglia", quale in effetti era l’abitante dei fiordi scandinavi giunto con le lunghe navi. Me l’ha spiegato Gabriella Mossa, una che ha speso la vita a studiare i popoli del Nord. Ma allora, forse, al tempo dei vichinghi faceva già così caldo… e chissà, forse il Polo è già stato circumnavigabile… Ma Qallunaag se
n’è dimenticato, l’uomo bianco ha la memoria corta.

Ma ora anche i giovani Inuit perdono la memoria, mangiano salsicce e ketchup. La spesa a chilometro zero è finita, e pochi vanno a caccia con le regole antiche. "No understand, no good killing baluga kid", dice Foresta di rughe, "non capiscono che non è giusto ammazzare cuccioli di baluga perché la popolazione potrebbe estinguersi". Il vecchio sente i pericoli che circondano il suo mondo millenario. Su un muro c’è un disegno di bambini sul tema: "cosa rende sani". Sono elencate cose come amore, sport, salute, musica, luce elettrica, ma la prerogativa più importante è scritta a caratteri cubitali: "No alcohol".

Scopro che a Gjoa Haven l’alcol ha fatto danni tali che è stato proibito. Il paese è "Alcohol free". Niente vino e birra nemmeno in albergo. Cena monacale alle cinque e mezza, menù uguale per tutti. Sul piatto niente caribù o carne frollita di foca, ma pollo, riso e verdure. Mangio fra i soliti rocciosi tatuati, lavoratori e tecnici in missione, accanto a un quadro con la faccia di Amundsen, unico umano tra effigi di lupi e orsi.

Corey Dimitrik, operaio di Cambridge Bay di discendenza russa, racconta che nel Passaggio a Nordovest arrivano tutti gli originali, solitari o in coppia, a piedi, in kayak, e fanno distanze pazzesche. Apprendo che due mesi fa è passata per Gjoa Haven la prima nave da crociera, tedesca, e che le petroliere, visto il clima che si riscalda, si preparano a passare in Atlantico col greggio dell’Artico. Scenari inconcepibili solo un anno fa. Intanto la Tv trasmette la partita di rugby Toronto-Winnipeg e fuori ricomincia a nevicare.

Annotta. Per strada giovani locali urlano come lupi, fanno sgommare le moto a quattro ruote. Rispondono con rabbia all’inverno che viene e c’è da capirli. La sera, senza un grappino, è come se una pietra tombale ti allungasse sopra un cono d’ombra. Provo lo stesso orrore di uno che è spinto sull’orlo di un burrone, e capisco che in posti così possa venire la tentazione di abbandonarsi fra le braccia di un gelo anestetico per sparire in silenzio.

Visto da qui, a quest’ora e in questa stagione, il riscaldamento climatico pare l’idea scema di scienziati sedentari. Mi chiedo: ma stiamo davvero andando verso il Grande Caldo? E se non è più il Grande Freddo di una volta, allora che cos’è stato l’inverno in passato nelle terre polari? E se tornasse di nuovo il freddo? Michele Rebesco, un ricercatore dell’Osservatorio geofisico di Trieste appena rientrato dalle Svalbard, mi
ha spiegato che, se i ghiacci continuano a sciogliersi, l’acqua del Polo perderà molta della sua salinità, rallentando l’afflusso delle correnti oceaniche e facendo
precipitare nel gelo il Nordeuropa. Pare che tre milioni di anni fa una grande glaciazione sia iniziata proprio in un momento simile al nostro, segnato da un’atmosfera
satura di CO2.

Telefono a una barca a vela italiana che so appena uscita dalle terre del Labrador dopo una crociera di tre mesi e chiedo che tempo fa da quelle parti. Risponde lo
skipper Alfredo Giacon dal porto di Boston. "Fino a una settimana fa abbiamo avuto solo freddo e burrasche. Non c’è stata quasi estate… Il ponte in tek ha perso il
solito colore giallo ed è diventato verde di muschio. Ci sono state mattine in cui non abbiamo potuto mettere il naso fuori… Devo dire che sono sempre meno ottimista sulla possibilità di navigare a queste latitudini".

A notte, sotto il piumino, mi torna il mente una canzone: il Lamento di lady Franklin, la moglie del capitano che qui, a metà Ottocento, sparì nel nulla con due grandi velieri e i loro equipaggi, mentre cercava il Passaggio a Nordovest. "In Baffin’s Bay where the whale fish blow…", nella Baia di Baffin dove la balena soffia / nessuno può conoscere il destino di Franklin / il destino di Franklin nessuna lingua lo può raccontare / Lord Franklin dimora tra i suoi marinai". Il vento miagola nelle fessure della finestra, chissà se l’aereo potrà partire l’indomani. Ma poco importa. Sto già pensando a lei, la bianca regina che viene.

 
 
De Repubblica
inviato PAOLO RUMIZ
16 settembre 2008
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Mina – E penso a te – 1972

Del 1972 questo splendido live di Mina, tv in bianco e nero, una voce inimitabile sono cose che mi fanno sognare ad occhi aperti. Pezzi di storia musicale, momenti di storia televisiva che se ne vanno. Un grazie a YouTube e chi ha pubblicato questo pezzo straordinario. Grazie Mina che ci fai sognare ancora ora.

Dedicato a Donatella.

E il 1972 è l’anno della mia nascita

YouTube – Mina _ E penso a te _ 1972 live
 

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Sei Romano se…

SEI ROMANO SE..
SEI ROMANO SE..

SEI ROMANO SE..
SEI ROMANO SE..
SEI ROMANO SE..
SEI ROMANO SE..
 SEI ROMANO SE..

 

Sei Romano se saluti gli amici dicendo: ‘BELLA’..

Sei Romano se vai a cena fuori con gli amici..e il conto se ‘stecca’ ..ALLA ROMANA.. ognuno er suo..

Sei Romano se chiami gli amici usando questi termini: ‘A Zì.. A Fratè.. A Cì..’

Sei Romano se hai visto almeno una volta.. ‘Il Marchese del Grillo di Albertone.. e hai usato questa frase.. ‘Perché io sò io.. e voi nun siete n’cazzo’

Sei Romano se mangi.. ‘Bucatini all’amatriciana’..’Carbonara’..’Coda  alla vaccinara’..’Saltimbocca alla Romana’..’Trippa’..’Cotiche coi facioli’..  e bevi.. Romanella come fosse acqua..

Sei Romano se durante cene alla fraschette.. durante feste.. durante un viaggio.. o insomma quando te va.. cominci a intonare a squarciagola… ‘Ma che ce fregaaaaaa…ma che ce ‘mportaaa…’

Sei Romano se sei costretto a passare l’estate a Ostia o Torvaianica… e non vedi l’ora di avere le ferie.. per andare in un mare più pulito dove provi l’ebrezza de vedè almeno una volta i piedi quando te fai il bagno….e non te pare vero!!!!

Sei Romano se appena senti nominare il numero 23.. ti viene automatico esclamare.. ‘BUCIO DE CULOOOOOOO!!’

Sei Romano se usi ‘ER’ davanti ai nomi.. soprannomi.. cose..ecc..  ‘ER MOLLICA’..’ER GATTO..’

Sei Romano se hai visto almeno la maggior parte dei film di Carlo Verdone.. Christian De Sica.. e Thomas Milian.. (ER MONNEZZA) Sei Romano se hai tutti i cd di Venditti e conosci a memoria… ‘Roma Capoccia’..

Sei Romano se vai al Nord e parli col tuo accento pure se non ti capiscono..

Sei Romano se hai la macchina modificata.. e ogni tanto dici ai tuoi amici.. ‘Ahò stasera annamo a tirà?’ o vai a fare le corse all´obelisco..

Sei Romano se chiami quello sopra ‘COATTO’

Sei Romano se quando si parla di città d´arte… tu tiri fuori Roma e ovviamente citi il Colosseo!!!

Sei Romano quando vai al Colosseo solo per stare lì ad ammirarlo.. e magari gli fai una foto.. Perché anche se è sempre uguale.. ogni volta te sembra più bello!!

Sei Romano se vai allo stadio con la sciarpa fuori dal vetro.. e durante il tragitto cominci a suonare col clacson agli altri tifosi che incroci per strada…

Sei Romano se insulti i milanesi dicendo: ‘A MILANO..C´AVETE SOLO LA NEBBIA..’ oppure: ‘ROMA CAPITALE MILANO SUCCURSALE’

Sei Romano se ODI MILANO E I MILANESI FIGHETTI…

Sei Romano se vai a Via del Corso.. ma solo per guardare le vetrine.. perché sai che tanto in quei negozi non comprerai mai NIENTE!! (è un privilegio dei giapponesi)

Sei Romano se hai visitato molti meno posti di Roma.. di un qualsiasi turista!!

Sei Romano se de notte prima de tornà a casa passi da Orfeo er paninaro.. e te fai un panino con hamburger, pomodori, mozzarella, mais, tonno, insalata, peperoni, patate, maionese, ketchup, olive, salsa rosa e funghi..!

Sei Romano se vai in giro co la collana d´oro al collo che pesa + de te.. solo perché fa molto coatto..

Sei Romano se vai in giro co la musica a palla in macchina.. che tra un po´ te scoppiano pure i vetri..

Sei Romano se guardi quello di prima e dici: CHE COJONE!!

Sei Romano se hai comprato almeno una volta i vestiti a via Sannio…

Sei Romano se passi l´estate tra i locali di Ostia a ballare o al RomaEstate..

Sei Romano se quando stai nella tua città ti lamenti del traffico, dello smog, dell´immigrazione.. e poi quando vai fuori te la tiri.. e ne parli come fosse la città più bella del mondo! Sei Romano se ti segni all´università solo perché poi ti imbuchi alle varie feste..

Sei Romano se la gente quando vai in altre città ti dice.. ‘Daii sei di Roma?? Dì qualcosa che mi piace come parli..’

Sei Romano se vai al mare e non ti metti la crema pe fa er coatto e poi la sera usano la schiena tua pè cucinà..

Sei Romano se quando dici ‘MA LI MORTACCI TUA’.. ‘spesso’ non è in modo offensivo..

Sei Romano se hai un soprannome che ti danno gli amici..

Sei Romano se quando racconti una qualsiasi cosa.. strilli a alta voce..per attirare l´attenzione e in modo che tutti ti possano sentire.. e poi gesticoli, ti dimeni e racconti tutto fomentato come se stai a parlà di uno scontro faccia a faccia co no squalo dal quale sei uscito vincitore..

Sei Romano se tagli tutti i verbi!! (dormì.. cantà.. magnà..)

Sei Romano se hai sempre la battuta pronta…

Sei Romano se hai sempre 1 sorriso e 1 aiuto per gli amici..

Sei Romano se hai usato almeno 1 volta in vita tua questi detti: ‘TIRA Più `N PELO DE **** CHE `N CARRO DE BUOI `N SALITA!’ ‘ A CHI TOCCA NSE NGRUGNA’ ‘CHI MENA PE PRIMO MENA DDU VORTE’

Sei Romano se quando stai in fila in mezzo al traffico cominci a suonare il clacson.. o strilli con tutti..

Sei Romano se per chiamare gli amici dici ‘REGàààààààààààààààààà’

Sei Romano se usi queste parole con 1amico quando siete in ritardo: ‘DAJEEE.. MOVITE.. SBRIGATE..’

Sei Romano se quando vai in un paese dove non conosci nessuno e trovi l’altro romano, ci parli come se siete amici d´infanzia..

Sei Romano se usi dire ‘ROMA CAPUT MUNDI’

Sei Romano se vai al Nord e col sorriso dici che vieni da Roma..

Sei Romano se vai a ballare solo quando il PR della discoteca è un tuo amico che ti mette in lista e quindi entri gratis

 

Ma sei Romano soprattutto perché sei fiero della tua città.. della storia e tutti i monumenti.. degli storici personaggi romani che hanno lasciato il segno.. e non ti vergogni mai di dire da dove vieni, anzi ne vai orgoglioso! Quando la esalti per il modo di parlare, di mangiare, di vivere.. e perché nonostante tutto.. anche se vorresti scappare su un´isola tropicale a volte.. sai che non lasceresti mai questa splendida CAPITALE che è ROMA!

 

 ..ORGOGLIOSI DI ESSERE ROMANI – S.P.Q.R. (SENATUS POPULUSQUE ROMANUS)

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Lamb – Gorecki

Dedicato a Donatella:

Lamb – Gorecki (Video)

If I should die this very moment
I wouldn’t fear
For I’ve never known completeness
Like being here
Wrapped in the warmth of you
Loving every breath of you
Still my heart this moment
Or it might burst

Could we stay right here
Until the end of time
‘Til the earth stops turning
Wanna love you ‘til the seas run dry
I’ve found the one I’ve waited for

All this time I’ve loved you
And never known your face
All this time I’ve missed you
And searched this human race
Here is true peace
Here my heart most calm
Safe in your soul
Bathed in your sighs

Wanna stay right here
Until the end of time
‘Til the earth stops turning
Gonna love you ‘til the seas runs run dry
I’ve found the one I’ve waited for

All I’ve known,
All I’ve done,
All I’ve felt,
Was leading to this
All I’ve known,
All I’ve done,
All I’ve felt,
Was leading to this

Wanna stay right here
Until the end of time
‘Til the earth stops turning
Gonna love you ‘til the seas run dry
I’ve found the one I’ve waited for

The one I’ve waited for
Wanna stay right here
Until the end of time
‘Til the earth stops turning
Gonna love you ‘til the seas run dry
I’ve found the one I’ve waited for
The one I’ve waited for
The one I’ve waited for

Lamb – Gorecki (Video)

Se dovessi morire in questo preciso momento
Non avrei paura
Perché non mi sono mai sentita completa
Come lo sono qui
Avvolta nel tuo calore
Amando ogni tuo respiro
Tranquilliza il mio cuore adesso
O potrebbe bruciare
Potremmo rimane proprio qui
Per tutta l’eternità, finché la terra non smetterà di girare
Ti voglio amare finché non si prosciugheranno i mari
Ho trovato colui che stavo aspettando

Per tutto questo tempo ti ho amato
E non avevo mai veduto il tuo volto
Per tutto questo tempo ti ho mancato
E ho cercato tra la razza umana
Qui c’è la vera pace
Qui il mio cuore conosce la calma
Al sicuro nella tua anima
Bagnato nei tuoi sospiri
Voglio restare proprio qui
Per l’eternità
Finché la terra non smetterà di girare
Ti voglio amare finché non si prosciugheranno i mari
Ho trovato colui che stavo aspettando

Colui che stavo aspettando

Tutto ciò che ho conosciuto
Tutto ciò che ho fatto
Tutto ciò che ho provato conducevano a questo
Tutto ciò che ho conosciuto
Tutto ciò che ho fatto
Tutto ciò che ho provato conducevano a questo
Voglio restare proprio qui
Per l’eternità, finché la terra non smetterà di girare
Ti voglio amare finché non si prosciugheranno i mari
Ho trovato colui che stavo aspettando
Ho trovato colui che stavo aspettando
Colui che stavo aspettando
Colui che stavo aspettando

Voglio restare proprio qui
Per l’eternità, finché la terra non smetterà di girare
Ti voglio amare finché non si prosciugheranno i mari
Ho trovato colui che stavo aspettando
Colui che stavo aspettando
Colui che stavo aspettando

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Marlene Kuntz – Nuotando nell’aria

Marlene Kuntz
Nuotando nell’aria
 
Pelle: è la tua proprio quella che mi manca
in certi momenti e in questo
momento è la tua pelle ciò che sento
nuotando
nell’aria.
 
Odori dell’amore nella mente
dolente, tremante, ardente: il cuore domanda
cos’è che manca
perchè si sente male, molto male, amando, amando, amandoti ancora.
 
Nel letto,
aspetto ogni giorno un pezzo di te
un grammo di gioia del tuo sorriso
e non mi basta
nuotare nell’aria per immaginarti: se tu sapessi che pena.
Intanto l’aria intorno è più nebbia che altro
l’aria è più nebbia che altro.
 
E’ certo un brivido averti qui con me
in volo libero sugli anni andati ormai
e non è facile,
dovresti credermi,
sentirti qui con me perchè tu non ci sei.
Mi piacerebbe sai,
sentirti piangere,
anche una lacrima,
per pochi attimi.
 
Mi piacerebbe sai,
sentirti piangere,
anche una lacrima,
per pochi attimi.
 
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Perchè le galline attraversano la strada?

Perchè le galline attraversano la strada?
 
CARTESIO: Per andare dall’altra parte.
PLATONE : Per raggiungere un bene più grande.
ARISTOTELE : E’ nella natura delle galline attraversare la strada.
KARL MARX : Era inevitabile dal punto di vista storico.
SADDAM HUSSEIN : Questo è stato un atto di ribellione non provocato e se si ripeterà sganceremo 50 ton. di gas nervino su di esse.
RONALD REAGAN : Non me lo ricordo.
RICHARD NIXON : La gallina non ha attraversato la strada. Lo ripeto la gallina non ha attraversato la strada.
CAPITANO KIRK : Per andare dove nessuna gallina è mai andata prima.
IPPOCRATE : A causa di un eccesso di flemma nel suo pancreas.
MARTIN LUTHER KING : Io prevedo un mondo dove tutte le galline saranno libere di attraversare ogni strada senza avere nessun motivo.
MOSE’ : E Dio scese dal Cielo e disse alla gallina: attraverserai la strada".
MACHIAVELLI : Il punto è che la gallina ha attraversato la strada. A chi interessa perchè? Il fine di attraversare la strada giustifica ampiamente qualunque motivo ci fosse stato.
BILL GATES : Ho appena lanciato sul mercato la nuova release "Chicken Office 2000" che non solo attraverserà la strada, ma farà anche le uova, archivierà i vostri documenti importanti ed equilibrerà il vostro checkbook.
FREUD : Il fatto che tu sia soprattutto interessato al fatto che le galline attraversano la strada sottolinea la tua insicurezza sessuale.
DARWIN : Le galline per lunghissimi periodi di tempo sono state così selezionate naturalmente, dato che non sono geneticamente predisposte ad attraversare la strada.
EINSTEIN : Se la gallina attraversa la strada o se è la strada che si muove attraverso la gallina dipende dal vostro punto di vista.
BUDDA : Il porre questa domanda nega la natura stessa di gallina.
ERNEST HEMINGWAY : Per morire.
COLONNELLO SANDERS : Ne ho dimenticata una?
OLIVER STONE : La domanda non è "Perchè la gallina ha attraversato la strada? ". Piuttosto, è: "Chi stava attraversando la strada nello stesso momento in cui noi siamo stati distratti per guardare l’attraversamento della gallina?".
PRODI : Per formare un governo migliore.
MALCOM X : La strada, vedete, rappresenta l’uomo negro. La gallina attraversa l’uomo negro per calpestarlo e tenerlo sotto.
EMILIO FEDE : Voi l’avete vista attraversare la strada con i vostri propri occhi. Quanti altre galline devono attraversare la strada prima che voi ci crediate?
IL PRINCIPE ALBERTO : Non desiderava attraversare la strada, ma desiderava…cantare…
IL CONSULENTE FIDEURAM : La ‘deregulation’ del lato della strada della gallina stava minacciando la sua posizione dominante di mercato. La gallina è stata quindi portata a sfide significative per creare e sviluppare le competenze richieste per il mercato recentemente competitivo.
DIO : Per trovare il sacro Graal!
RE ARTU’ : Bisogna prima vedere se è la varietà Europea o quella Africana.
SIR LANCILLOTTO : Per compiere un’impresa eroica.
IL CAVALIERE NERO : Nessuna passerà!
MAESTRA D’ASILO: Per andare dall’altra parte.
RAY CHARLES: Galline? Quali galline? Dove?
GOLDRAKE: Attraversano perchè Vega ci attacca.
DE GAULLE: La gallina ha forse attraversato la strada, ma non ha ancora attraversato l’autostrada!
 
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Radiohead – Idioteque

Radiohead                  Radiohead
Idioteque                  Idioteque
 
Chi c’è nel bunker?                               Who’s in a bunker?
Chi c’è nel bunker?                               Who’s in a bunker?
Prima le donne e i bambini                        Women and children first
e prima i bambini                                 and the children first
e i bambini                                       and the children
Riderò finchè non mi si staccherà la testa        I’ll laugh until my head comes off
Ingoierò finchè non scoppierò                     I’ll swallow till I burst
Finchè non scoppierò                              Until I burst
Finchè…                                         Until I…
 
Chi c’è nel bunker?                               Who’s in a bunker?
Chi c’è nel bunker?                               Who’s in a bunker?
Ho visto troppo                                   I have seen too much
Non ho visto abbastanza                           I haven’t seen enough
Tu non l’hai visto                                You haven’t seen it
Riderò finchè non mi si staccherà la testa        I’ll laugh until my head comes off
Prima le donne e i bambini                        Women and children first
e prima i bambini                                 and children first
e i bambini…                                    and children…
 
Qui sono vivo,                                    Here I’m alive,
ogni cosa tutto il tempo                          everything all of the time
Qui sono vivo,                                    Here I’m alive,
ogni cosa tutto il tempo                          everything all of the time
 
L’era glaciale sta arrivando,                     Ice age coming
L’era glaciale sta arrivando                      Ice age coming
Fammi sentire entrambe le parti                   Let me hear both sides
Fammi sentire entrambe le parti                   Let me hear both sides
Fammi sentire entrambe                            Let me hear both
L’era glaciale sta arrivando,                     Ice age coming
L’era glaciale sta arrivando                      Ice age coming
Gettala nel fuoco                                 Throw it in the fire
Gettala nel fuoco                                 Throw it in the fire
Gettala nel…                                    Throw it on the…
 
Non stiamo facendo allarmismi                     We’re not scaremongering
Questo sta succedendo davvero,                    This is really happening
Sta succedendo                                    Happening
Non stiamo facendo allarmismi                     We’re not scaremongering
Questo sta succedendo davvero,                    This is really happening
Sta succedendo                                    Happening
I cellulari ?                                     Mobiles skwrking
I cellulari cinguettano                           Mobiles chirping
Prendi i soldi e scappa                           Take the money run
Prendi i soldi e scappa                           Take the money run
Prendi i soldi…                                 Take the money…
 
Qui sono vivo,                                    Here I’m alive,
qgni cosa tutto il tempo                          everything all of the time
Qui sono vivo,                                    Here I’m alive
ogni cosa tutto il tempo                          Everything all of the time
 
Qui sono vivo,                                    Here I’m alive,
qgni cosa tutto il tempo                          everything all of the time
Qui sono vivo,                                    Here I’m alive,
ogni cosa tutto il tempo                          everything all of the time
 
Il primo dei bambini                              The first of the children
 
*Idioteque: parola inventata, un mix tra idiot (idiota) e -eque (un suffisso) quindi la parola potrebbe essere tradotta come "ambiente pieno di idioti".
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CSI & Bregovic – Polvere

CSI & Bregovic
Polvere
 
L’ultimo prete Inca
avvicinando la morte
raduna attorno a se pochi superstiti
le mani quasi giunte su un arbusto mai visto
sedeva accovacciato sulla terra
imparerete amarla in Pace e in Guerra
imparerete amarla in Pace e in Guerra
imparerete amarla in Pace e in Guerra
 
Grigie pietre le strade lastricate
grigie pietre le case inutilmente fortificate
fessure i volti bruni di sole…sole
tra tessuti sgargianti di colore
è vostra questa pianta
dono del creatore
a lui salga la lode
voi che pagate crudele e salvatore
crudele e salvatore
 
e gli occhi suoi già stanchi
prendevano commiato
vedendo con lo sguardo le mille Meraviglie del Creato
le mille Meraviglie del Creato
in alto trasparente denso cielo immobili vicino
in basso umide nuvole rumore di foresta lontano
lontano
lontano
 
renderà sopportate Fame Fatica Orrore
le vostre sofferenze allevierà 
Amate Creature di terra compagnia
quando sarete soli di necessità
per ultimo non ultimo li polverizzerà
per ultimo non ultimo li polverizzerà
per ultimo non ultimo li polverizzerà
li polverizzerà
li polverizzerà
 
se ne presero cura devota silenziosa
impotente difesa masticata preghiera
nei secoli fedeli
senza speranza
qualche parola stanca
un Prete un Dono una Divinazione
qualcuno senza merito ne canta la canzone
qualcuno senza merito ne canta la canzone
ne canta la canzone
ne canta la canzone
 
non si sa mai
c’è qualcosa da capire
per quanto senso sia
difficili da dire
difficile da dire
per quanto senso sia
c’è qualcosa da capire
non si sa mai
non si sa mai
c’è qualcosa da capire
per quanto senso sia
difficili da dire
difficile da dire
per quanto senso sia
c’è qualcosa da capire
non si sa mai
impotente difesa masticata preghiera
renderà sopportate Fame Fatica Orrore
che sofferenza allevia Amate Creature
tiene a caldo chi è solo di necessità
per ultimo non ultimo li polverizzerà
per ultimo non ultimo li polverizzerà
per ultimo non ultimo li polverizzerà
li polverizzerà
li polverizzerà
 
non si sa mai
c’è qualcosa da capire
per quanto senso sia
difficili da dire
difficile da dire
per quanto senso sia
c’è qualcosa da capire
non si sa mai
non si sa mai
c’è qualcosa da capire
per quanto senso sia
difficili da dire
difficile da dire
per quanto senso sia
c’è qualcosa da capire
non si sa mai
impotente difesa masticata preghiera
renderà sopportate Fame Fatica Orrore
che sofferenza allevia Amate Creature
tiene a caldo chi è solo di necessità
per ultimo non ultimo li polverizzerà
per ultimo non ultimo li polverizzerà
per ultimo non ultimo li polverizzerà
per ultimo non ultimo li polverizzerà
li polverizzerà
li polverizzerà
li polverizzerà
li polverizzerà !

 
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Non lo posso tollerare

NON LO POSSO TOLLERARE !!!

foca

Non capisco, non trovo le parole per descrivere la crudeltà con la quale avviene tale mattanza. Perché ?

Come sempre la fanno da padrone gli interessi economici ! Il solito profitto a scapito dei più deboli.

Ma come fate poi, dopo aver ucciso in quel modo dei poveri animali, ad andare nelle vostre case, dai vostri cari per abbracciarli e stringerli a voi ? Come fate vorrei capire non avere un minimo di rimorso ?

VI ODIO !!!!

Per approndire:
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